Cultura / 17.06.2015

WILLY ZINI PREMIATO AL CONCORSO LETTERARIO “LORENZO CRESTI”

Domenica 7 giugno, il livignasco Willy Zini, classe 1990, ha partecipato alla premiazione del V concorso letterario nazionale in memoria di Lorenzo Cresti che si è svolta nel Salone dei 500, all'interno di Palazzo Vecchio a Firenze.

Grandissima emozione e soddisfazione quella di Willy Zini, il giovane poeta del Piccolo Tibet,  che ci racconta: “Purtroppo non sono stato annoverato fra i vincitori questa volta, però devo ammettere che l'essere stato proclamato tra i finalisti del concorso che ha visto partecipare più di 500 autori con 3 poesie ciascuno, è stata una soddisfazione grandissima. L'essere premiato all'interno di Palazzo Vecchio a Firenze da Alessandro Quasimodo, figlio del premio nobel Salvatore, poi, ha reso l'esperienza assolutamente unica e, soprattutto, mi ha permesso di visitare la città che dopo questa visita posso certamente indicare come una delle più belle al mondo.”

Non è la prima volta che il nome di Willy balza agli onori della cronaca; infatti nonostante la giovanissima età, lo studente di Filosofia all’Università “Carlo Bo” di Urbino, aveva vinto lo scorso anno a Messina il concorso di poesia denominato “Campionario dei sentimenti”, con la poesia “Grigiori d’arcobaleno”.

Ma non è tutto: a 25 anni, vanta già la pubblicazione di 2 libri di poesie, con un terzo in procinto di uscita. Il primo dal titolo “Riflessioni (di una mente ballerina)” edito nel maggio 2010, seguito nel settembre 2011 dalla raccolta “Il pifferaio magico”. Ora siamo in attesa dell’uscita imminente della sua terza fatica editoriale, che come Willy stesso ci racconta: “Si tratta della terza raccolta di versi che vedo pubblicata: Taccuino di viaggi d'un pinguino volante. Questo il titolo dell'opera contenente 66 liriche, verrà pubblicata da una casa editrice romana (Aletti Editore) e vedrà la luce nelle prossime settimane.

Di seguito la poesia “L'Età del Non-dire”, con la quale ha partecipato e si è al concorso letterario di poesia “Lorenzo Cresti”

Punto primo, 
non esistono punti primi. 
I linguaggi sono obliqui
e tangono ogni briciola di pensiero. 

Questa è l'era del Social
che di linguaggi spenti straripa, 
ma il Nulla asserragliato
serpeggia sinuoso con tono sordo: 

il Nulla è non-aria, 
avvolge ogni soffio proferito
dalle bocche incoscienti.

il Nulla è polvere sottilissima, 
che penetra ogni narice
e abbranca sinapsi sbiadite.

Inseguo ancora
il mio piede sferrato, 
lo sguardo è perduto
Shangri-La del mai-nato!

Perdo le tracce, 
mi smarrisco, amico. 

Adesso è mai stato:

Sono un Nulla, 
non ho capito?